| Disapprovo al 100% l'allenamento ad agguantare una tuta, per altro facendo mordere il braccio, così il cane perde l'abitudine di azzannzare alla gola. Trovo insensato dire che il cane rischia di mordere a vuoto, in quanto deve ingaggiare una specie di lotta con la persona, con il fine di puntare alla gola o a punti vitali o cruciali. Il morso al braccio quindi occorre solo nel caso di una tentata ed inutile resistenza, non ha senso cercarlo....semmai può essere cercato alla gambe, ma non direttamente. Inoltre son oconvinto che questo allenamento sia sempre un gioco ed in quanto tale inutile, inoltre un uomo con la tuta è più lento. E anche fastidioso dato che vedo certi menare con il bastone, protetti dalla tuta. Altro difetto, trovo insensato il perseguire nel morso perché dopo che morde il braccio, deve continuare ad avvicinarsi alla gola, aòtrimenti non solo non uccide, ma concode la possibilità di usare l'altro arto, per cui si vede che è un gioco che in circostanze normali, non avviene sia tra cani che con le persone. Quando mordono le zampe per esempio, non stanno di certo fermi a farsi mordere il collo. (Tenere presente che i cani lottando, si mordono le zampe per mettere fuori combattimento). Differentemente ad un cane da presa, se fatto con criterio questo allenamento può risultare utile perché lo esercita a prendere, a mordere e gli tiene attivi i riflessi, lo rende più pratico. Basta che il cane non impara a non mollare la presa lasciando libero l'altro arto, potrebbe essere un allenamento positivo. Quanto detto per me è sacrosanto. Poi per come la vedo io, e quì potete dire che sia opinabile, un cane che non ingaggia una lotta, ma abbaia o cerca di morderti tenendosi a distanza, significa che o ha paura e si tiene in posizione di sicurezza, oppure non ha intenzioni omicide e preferisce farti scappare per tua fortuna. Ma sinceramente un uomo non è spaventato dal morso, ma dalla lotta, dalla distanza ravvicinata, ed è per questo che scappa....altrimenti fosse solo il morso, non scapperebbe nessuno, sarebbero tutti più temerari. Se poi il cane non è fortissimo (oppure ha degli evidenti difetti di mobilità) oppure ha una minima paura dell'uomo, beh, il caso è diverso ovvero sa di non essere all'altezza o di non essere perfetto, in anticipo. Che poi nella realtà, solo a vedere la paura di un essere umano che scappa, non si può demoralizzare...anzi potrebbe esitare a morderlo vedendolo impaurito.
Ah, un'altra cosa, io approvo il fatto di tenere i cani rustici all'aperto di notte, semplicemente perché è il loro habitat naturale.
Per il resto mi fido del consiglio di lasciar perdere, però leggendo gli articoli autobiografici del sito della sua associazione e del suo allevamento, non mi stupisce se nel momento in cui ha scritto il libro si sia lasciato trasportare dall'entusiasmo. Le persone possono comettere degli errori, ma la "questione razze" ora mi sembra chiarita da parte sua, nel senso che leggendo il suo sito si può distinguere quello che dice per errore o mancata esperienza, da eventuali* esagerazioni volute per tirare acqua al suo mulino. *Dico eventuali perché non sono un esperto in materia cinofila, ma quello che scrive nel sito non è travisabile, dato che rimane e si rivolge a tutti, esperti e non, e poi dato i lsuo lavoro, è documentato. I libri invece si rivolgono principalmente a chi sta un po fuori il mondo cinofilo, e magari che non lo conosce o non ha letto il sito. Credo che per giudicare il suo operato o la sua esperienza, sia più utile leggersi i suoi articoli in rete.
|